MARCO ROSSI-DORIA | |
Cari bambini e care bambine che entrate nella prima classe della scuola primaria, non conosco i vostri nomi, perciò vi chiamo così. E me ne scuso. Perché ognuno di voi ha un bel nome. Spero che i vostri papà e le vostre mamme, che sanno leggere e che comprano questo giornale, vi leggano questa lettera. Forse succederà così. E chiedo ai vostri genitori, gentilmente, di mettere al posto di «bambina» o di «bambino» il vostro vero nome. Ho fatto il maestro per tanti anni. Ma i maestri e soprattutto le maestre sono tantissimi, anzi tantissime. Così ho pensato di non scrivervi questa lettera da solo ma di farmi aiutare anche da altre persone che fanno questo mestiere. E ho telefonato a cinque bravissime maestre: una di Napoli, una di Torino, una di Cagliari, una di Trento, una di Roma. E a un maestro di Matera. Sono posti diversi d'Italia. E ho chiesto loro: cosa scriviamo ai bambini e alle bambine che iniziano oggi la scuola? E loro mi hanno detto le loro idee su cosa scrivervi. E sapete cosa è successo? Beh, - non ci crederete – è successo che abbiamo tutti pensato, ognuno per conto suo, le stesse cose da dire ad ognuno di voi. Eccole qui. Prima cosa. Ti auguriamo una buona giornata, una giornata emozionante e vincitrice. Emozionante perché stai facendo una cosa nuova e difficile. E le cose nuove e difficili emozionano perché sono come una sfida o una gara e fanno un po' paura. Perché tutti ti chiedono di fare bene e comportarti bene e prepararti a fare cose che non hai fatto prima come leggere e scrivere e imparare la matematica e la storia e la geografia. E ti dicono che ora sei grande. E tu, dentro di te, sai che un po' è vero che sei più grande di prima. Ma un po' non è vero. Un po' ti senti pronto e un po' no. Perciò, può darsi che ti vengano le lacrime. O che vuoi tornare a casa. O che pensi che stavi meglio alla scuola dell'infanzia l'anno scorso. Dove conoscevi tutti e sapevi già come andavano le cose. Ma anche se penserai queste cose, tu ce la farai. E avrai una giornata vincitrice. E se non ce la fai oggi, ce la farai tra qualche giorno. E quando vincerai le tue paure e piano piano vedrai che ce la stai facendo e che davvero sei più grande, allora sentirai una grande contentezza. E quando vedrai i tuoi nuovi compagni e compagne vincere la sfida di queste prime giornate insieme a te, allora sarai ancora più felice. Ti auguriamo che questa giornata vincitrice, vissuta insieme agli altri, tu la possa vivere tante e tante altre volte nella tua vita! Seconda cosa. Tu vai a scuola insieme a tanti altri, bambini e bambine, italiani e stranieri. Tu già sai che ognuno è fatto a suo modo. Lo hai imparato alla scuola d'infanzia, con i tuoi amici, con i tuoi fratelli, con i tuoi cugini. E anche tu sei fatto a tuo modo. E ci tieni a essere così. E già sai che è bello stare insieme ma che si può anche non essere d'accordo, litigare; e, poi, fare pace e riuscire a lavorare di nuovo bene insieme. Sai che può capitare di fare dispiacere a qualcuno o di ricevere dispiacere da qualcuno ma che, poi, ci si può rimettere d'accordo. Stare con gli altri è così. E tu lo sai già. Perciò, vedrai che, nei tuoi primi giorni di scuola, imparerai bene i nomi di ognuno, saluterai tutti, saprai dire grazie quando si deve dire, farai attenzione a rispettare gli altri e ti farai rispettare. Perché ti capiterà di pensare: sono libero io e sono liberi gli altri ma siamo qui per fare cose insieme e dobbiamo metterci d'accordo. E vedrai che le maestre aiuteranno te e gli altri a fare proprio così. Terza cosa. Tu hai imparato già molte cose di questo grande mondo. Le hai imparate dai tuoi genitori e dai tuoi zii, dai tuoi nonni e dai fratelli e sorelle grandi, dalla tv, dal computer, dalle vacanze, dalla scuola d'infanzia. Le tue maestre sanno che tu sai tante cose già. E ne sono contente. Ma ora, col passare delle settimane a scuola, ne imparerai moltissime altre e le dovrai unire a quelle che già conosci. Spesso le imparerai divertendoti. Ci saranno i giochi e lo sport. E si fa musica in tante scuole. Si ascoltano fiabe e storie. Si lavora al computer. Si fanno esperimenti scientifici. Si dipinge e si manipola la creta o la carta pesta, ecc. Si va in biblioteca e si scelgono libri. Si esce nella città o si va in campagna e si esplorano le cose insieme ai compagni. Altre volte per imparare bene bisogna stare seduti, da soli o in gruppo, e ben concentrati, bisogna lavorare con precisione. Unire immagini a parole e numeri. Scrivere ordinatamente. Finire i calcoli. Completare i compiti. Rileggere fino a che leggi proprio bene. E questo affatica. All'inizio puoi sentire che non ce la fai e vorrai smettere perché ti scocci. Ma vedrai che ti abituerai a questa fatica. Poi, nel fare queste cose, ti capiterà di sbagliare. E questo ti darà fastidio. Succede a tutti. E le tue maestre ti diranno che se non sbagli non impari. E hanno ragione. E dovrai allora correggere gli errori e rifare le cose meglio. Puoi sbuffare dentro di te. Ne hai diritto. E' normale. Ma poi riprenderai a fare quella cosa lì meglio di prima. Perché è scocciante ma è anche bello riuscire a fare le cose difficili. Perché quando le finisci senti contentezza. Quarta cosa. Man mano che la scuola andrà avanti, ti sarà chiesto di essere responsabile e anche ordinato: mantieni gli impegni, finisci quel che hai cominciato, non stropicciare i libri, non scarabocchiare i banchi, butta le carte nel cestino, rimetti le tue cose a posto nell'astuccio e nella cartella. E poi: scrivi dritto sul rigo, metti bene i numeri in colonna, finisci di colorare, pulisci i pennelli, lavati le mani. Un po' sei abituato a essere responsabile. Un po' imparerai. E quando imparerai, ti sentirai più grande. E vedrai che a volte saprai essere più ordinato e responsabile anche a casa. Più spesso di prima chiederai tu alla mamma di portare da solo la cartella, ti andrai a lavare i denti la sera senza che te lo si dica, domanderai al nonno di insegnarti ad allacciare le scarpe da solo, metterai a posto i giochi. Altre volte no. Ma sarai comunque un po' più grande. Buon inizio di scuola a te! |
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martedì 14 settembre 2010
La stampa: I miei consigli di maestro (13/09/2010)
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1 commento:
:)
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